Studio di Radiologia Tirri Risonanza Magnetica
COS’È?
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La risonanza magnetica funzionale, abbreviata RMF o FMRI ( Functional Magnetic Resonance Imaging), è una tecnica di imaging biomedico che consiste nell’uso dell’imaging a risonanza magnetica.
Serve quindi al fine di valutare la funzionalità di un organo o un apparato, in maniera complementare all’imaging morfologico.
SU CHE TECNICA SI BASA?
La risonanza magnetica (RM) è una tecnica diagnostica che fornisce immagini dettagliate del corpo umano utilizzando campi magnetici e senza esporre il paziente a nessun tipo di radiazioni ionizzanti.
Viene utilizzata per la diagnosi di una grande varietà di condizioni patologiche perché permette di visualizzare gli organi interni, scheletro e articolazioni.
Per eseguire l’esame vi è un lettino che scorre dentro a un’apposita macchina dove il paziente sta disteso, fermo e rilassato.
Durante la gravidanza poi l’esame non è controindicato ma si consiglia di evitarlo nelle prime 12 settimane, se non è assolutamente indispensabile e urgente.
E’ SCONSIGLIATA IN ALCUNI CASI?
Non possono sottoporsi a risonanza magnetica i portatori di pacemaker cardiaco o di neuro stimolatori. Questo perché i campi magnetici prodotto dall’apparecchiatura potrebbero alterare il loro funzionamento.
L’esame è controindicato anche per chi, a seguito di incidenti e o di interventi chirurgici, ha nel corpo strutture metalliche di vario tipo.
Da evitare se in prossimità di organi vitali, visto che i campi magnetici prodotti dalla macchina possano provocare il loro spostamento o surriscaldamento. Tipicamente si tratta di protesi, chiodi e viti applicate in ortopedia.
CI sono anche altri dispositivi nella chirurgia, realizzati con materiali che potrebbero rendere rischioso l’esame. Le protesi del cristallino impiantate per la cataratta prima della metà degli anni Ottanta o le valvole cardiache metalliche sono un motivo di controindicazione all’esecuzione della risonanza magnetica.
QUALI SONO LE ULTIME NOVITA’?
Vi sono nuovi materiali messi a punto e introdotti nella pratica chirurgica. Questi non interferiscono con l’indagine ma poi è bene segnalare ogni tipo di operazione subita in passato. Il medico in caso di necessità potrà contattare la struttura dove è stato eseguito l’intervento per accertarsi poi della compatibilità del materiale utilizzato. Può anche sottoporre il paziente a una radiografia preliminare per escludere la presenza di materiale metallico.